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Domenica durante Atalanta-Fiorentina il razzismo si è insidiato di nuovo in Serie A, costringendo il direttore di gara Orsato ad interrompere momentaneamente la partita: durante la seconda metà del primo tempo infatti, su richiesta di Dalbert, l’arbitro ha deciso di usare la nuova applicazione delle norme varate dalla Figc nei mesi scorsi; si ferma tutto, lo speaker ricorda che il razzismo non deve trovare posto in uno stadio e poi si riprende la gara.

Finito il match, l’interesse mediatico si è concentrato ovviamente su questo argomento di primaria importanza che, dopo anni di battaglie, non riesce ancora a trovare soluzione; tra tutti, il ct della nazionale Roberto Mancini ha voluto esprimere la propria opinione: “Ci sono persone che pensano poco, continueranno a comportarsi così. Dobbiamo lavorare perché smettano. Io non credo che l’Italia sia un Paese razzista; sono più le persone perbene di quelle che non lo sono. Poi gli stupidi ci sono, forse in Italia oggi ce ne sono un po’ di più. Ma gli stupidi ci sono anche in Inghilterra, in Francia. Le persone che pensano poco sono ovunque. È già successo un paio di volte, noi dobbiamo fare il possibile per emarginare queste persone finché non la piantano”. Anche il presidente della Fifa Gianni Infantino nel corso dei Best Fifa Awards 2019 definisce “inaccettabile” quello che è successo a Parma, sottolineando il dovere da parte di tutti di togliere di mezzo qualsiasi tipo di discriminazione in Italia e nel resto del mondo: fuori dal calcio e dalla società.

Incuriositi dal forte riscontro mediatico che ha generato questa vicenda, abbiamo voluto indagare sul profilo di Dalbert (giocatore protagonista dell’accaduto) notando alcuni cambiamenti nei nostri grafici.

 

Come si puo’ vedere, nella settimana prima della partita, solo pochi media parlavano di Dalbert; in questi ultimi tre giorni invece possiamo osservare come il nostro grafico sia decisamente cambiato: molti siti, blog e giornali hanno trattato della vicenda e hanno scritto sul brasiliano. Quest’episodio quindi ha creato intorno al giocatore interesse mediato e ha fatto si che la sua immagine ne abbia guadagnato di reputazione e di popolarità.

Il difensore della fiorentina non è la prima vittima della stagione; a Cagliari infatti anche Lukaku era stato preso di mira dai tifosi di casa e anche qui possiamo riscontrare un cambiamento di dati tra il pre e post partita.

Il razzismo è solo un esempio di come molti fattori esterni al calcio incidano su di esso; Noifeed lavora per monitorare l’aspetto mediatico e social nel mondo del calcio affinchè il lavoro di clubs, agenzie e media possa essere ottimizzato e facilitato.